…l’un contro l’altro armato,
sommessi a lui si volsero, come aspettando il fato…
– Alessandro Manzoni, Il cinque maggio
Nel mio post precedente ipotizzavo una prima possibile risposta strategica delle aziende al cigno nero COVID19 e al suo impatto presente e futuro.
Nel post di oggi descrivo invece come processi e mindset Agile supportano il lavoro da remoto anche se il lavoro da remoto -a volte definito in modo un po’ improprio lavoro agile– non supporta l’approccio Agile. No pun intended :).
Agile e remote working
In questo primo mese di epidemia e pandemia chi ne aveva la possibilità, i miei team per primi, è passato al remote working. I vantaggi del lavoro da remoto per dipendenti e aziende sono conosciuti da tempo. Tra questi ricordiamo cost-cutting, tempi e disagi per arrivare all’ufficio azzerati, autonomia e flessibilità dei dipendenti, meno interruzioni, possibilità di stare vicini ai propri cari e anche ahimè, negli ultimi tempi, minori occasioni di contagio. Anche gli svantaggi sono per lo più noti, ad esempio la mancanza di interazioni sociali, l’isolamento, la mancanza di confini tra lavoro e vita privata etc.
C’è però uno svantaggio poco conosciuto fuori dai circoli di competenza Agile ed è che il lavoro da remoto è un antipattern Agile, qualcosa cioè che invece che migliorare la qualità dei processi Agile, la peggiora.
Il lavoro remoto come antipattern
Chi lo dice? La definizione stessa di Agile, con l‘Agile Manifesto del 2001, promuove l’interazione face-to-face tra gli individui
The most efficient and effective method of conveying information to and within a development team is face-to-face conversation
Studi sono stati fatti successivamente per verificare l’aumento significativo di produttività dei team co-locati e le ragioni di questo miglioramento.

Chi ha lavorato in team co-locati ad alta produttività capisce immediatamente i vantaggi della co-location: gestione del team più facile, migliore qualità della comunicazione, inclusione della comunicazione non verbale, interazioni più facili, maggiori occasioni di pairing e cross-training, etc. Il lavoro da remoto invece inibisce i vantaggi che normalmente risultano dalla co-location.
Agile a supporto del lavoro remoto
Questo significa che non è possibile avere Team Agile che lavorano da remoto? Ovviamente no. I casi di Team Agile dislocati sono piuttosto comuni e si sono gioco forza moltiplicati in queste settimane. Ad esempio, nel caso di uno Scrum Team abbiamo, In ordine di efficienza decrescente:
- Il product Owner è dislocato rispetto al Team. Questa soluzione, piuttosto comune, resta altamente efficiente
- PO e alcuni membri del Dev Team sono dislocati, lo Scrum Master è co-locato con i restanti membri del Team
- Tutti i partecipanti al Team sono dislocati e lavorano da remoto
La soluzione 3, tipica di queste settimane dove la socialità è ridotta per prevenite il contagio da COVID19 pur essendo la meno efficiente, beneficia comunque grandemente dell’approccio Agile

L’Agile infatti, può dare una struttura alle interazioni a distanza, definendo obiettivi giornalieri condivisi, uno scopo chiaro per le iterazioni e gli sprint, un feedback costante dal mercato. Viene così evitata la perdita di focus e ripristinata una “normalità” anche in condizioni di emergenza come quella dettata dal COVID19
La presenza di eventi ricorrenti, strutturati e time-boxed favorisce l’interazione, l’allineamento e la cooperazione tra i componenti del Team. La costante ed esplicita formalizzazione delle priorità associate ai blocchi di lavoro favorisce la comprensione delle attività da svolgere e il decision making. Trasparenza, miglioramento continuo, condivisione tra business e IT, creazione di valore, semplicità e gli altri principi dell’Agile continuano ad essere validi anche con il remote working.

Ci sono però in gioco anche altre variabili. Il lavoro da casa può permettere di aumentare il tempo libero a disposizione delle persone, rendendole più felici, più ottimiste e proattive. D’altro canto, una diminuzione dei rapporti sociali può portare le persone ad atteggiamenti pesimistici e negativi, anche nelle attività lavorative
In sostanza, riportando in ottica sistemica le relazioni causali tra le variabili Agile e Televaloro, possamo dire che il telelavoro non aiuta il lavoro Agile, ma con il remote working scelta forzata o voluta, l’Agile può dare un contesto per il raggiungimento degli obiettivi, aiutando a restare connessi evitando perdita di allineamento e visione nei team dislocati. Il bilanciamento dei feedback tra Agile e Remote working, dipende dalla qualità delle scelte e delle persone, e va di volta in volta valutato anche con sperimentazioni ad hoc.